Rispetto a 10, o anche solo a 5 anni fa la situazione è molto cambiata, l’offerta commerciale di e-bike è ricchissima e articolata, ed i potenziali acquirenti sempre più informati ed esigenti. Parallelamente si è resa disponibile, specialmente su Internet, una enorme quantità di materiale informativo sull’argomento, anche sotto forma di video, di qualità diciamo… eterogenea.  Non tenteremo pertanto di mettere assieme l’ennesima guida, forzatamente parziale e destinata a rapida obsolescenza, ma piuttosto di fornire dei criteri generali sulla base dei quali poter più facilmente trovare e decifrare le informazioni specifiche caso per caso.  Cominciamo col dire che, come per molte altre cose, la scelta deriva dall’incrocio di due fattori: 

  1. cosa mi serve
  2. quanto sono disposto a spendere

Qui però cominciano subito i problemi, perché entrambi i fattori sono di difficile determinazione. Il “cosa mi serve” in particolare è condizionato dalla conoscenza che si ha già delle bici a pedalata assistita. Se tale conoscenza è nulla si tenderà a limitare le proprie aspettative a ciò di cui si ha esperienza diretta, cioè alle bici tradizionali e ciò che si è fatto o si pensa di poter fare con loro. In sostanza ci si potrebbero inconsapevolmente porre di limiti che con le e-bike sarebbero invece facilmente superabili.

Per fare un esempio molti di coloro che ci chiedono una e-MTB per un uso tranquillo, con questo intendendo percorsi non impegnativi, in realtà sarebbero ben felici di fare percorsi impegnativi se si rendessero conto che una e-MTB di qualità può rendere “tranquilli” anche tali percorsi. Questo vale anche se si ha esperienza con una e-bike di concezione superata: la differenza con le bici attuali può essere tale da cambiare completamente l’esperienza d’uso. Merita parlare anche dell’altro fattore, il budget. Salvo casi particolari quanto si è disposti a spendere non è una costante assoluta, ma piuttosto una funzione del valore che attribuiamo all’oggetto in questione. E qui torniamo al fattore esperienza: solo dopo aver provato a dovere una buona e-bike ci si può rendere pienamente conto del suo valore d’uso (vedi Perché una bici elettrica

Limitiamo il campo

Sarà meglio escludere da subito tipologie troppo particolari, in cui la scelta dipenderà caso per caso da fattori molto specifici, legati al particolare uso a cui sono destinate. È il caso dei mezzi a 3 o 4 ruote (tricicli, cargo bikes, tadpole, quadricicli) che pure meriterebbero una trattazione a parte, dato l’enorme impulso che la pedalata assistita ha dato a questi veicoli, con soluzioni davvero avanzate ed interessanti. Non trattiamo neanche le Speed-Pedelec, ovvero le e-bike da 45Km/h, peraltro ben poco diffuse nel nostro paese a causa degli oneri di immatricolazione e gestione che comportano. 

Lasciamo da parte anche mezzi a due ruote decisamente particolari come tandem e recumbent, anche se ad essi possono essere applicate molte delle considerazioni che faremo in seguito. Tratteremo marginalmente anche delle bici pieghevoli, riproponendoci di parlarne più ampiamente in futuro, perché ci sembra che non sia ancora apparso in questo campo un prodotto elettrico pienamente convincente.

Ai fini di questo articolo possiamo anche trascurare e-MTB iper-specialistiche come quelle di classe Enduro o Downhill, o stradali come le BDC (bici da corsa) elettriche: assumiamo che chi si rivolge a mezzi di questo tipo abbia già (forse) le idee molto chiare.

Capire bene i propri bisogni

Come dicevamo all’inizio capire cosa ci serve è l’elemento base della scelta di una e-bike. Può sembrare strano ma questa è spesso la parte più difficile del processo perché da un lato la bici elettrica è un mondo per molti ancora inesplorato, al quale quindi non si sa bene cosa chiedere, dall’altro la mole di informazioni oramai disponibili sull’argomento tendono a spostare anzitempo la questione sulle tipologie di bici o su aspetti tecnici ancora più di dettaglio. Questo è inutile o addirittura controproducente se non si sono messi prima a fuoco i propri bisogni e desideri.

Proviamo allora ad elencare alcune delle necessità tipiche espresse, magari inconsapevolmente, da chi si avvicina alle e-bike, cercando di capire come queste si leghino alle caratteristiche della bici, caratteristiche che saranno poi esaminate in dettaglio nella seconda parte 

  • Comfort – la bicicletta è un mezzo affascinante, portatore di emozioni e di cultura. Non ha però gran fama di comodità, né in sé (ah, quella sella…!) né riguardo ai contesti d’uso (vento, pioggia, freddo e quant’altro). Questo può costituire una remora per molti o addirittura un limite alla diffusione della bici.
    La dimensione elettrica può costituire un grosso aiuto a riguardo, dato che l’assistenza permette di spostare l’equilibrio dalla massima efficienza ad una maggiore attenzione alla comodità e praticità d’uso. Limitati aumenti nel peso e nelle resistenze al moto non sono più un tabù. E allora via libera a selle e manopole più confortevoli, ad assetti di guida più rilassati, sospensioni anche posteriori o almeno reggisella ammortizzati, a pneumatici più generosi o addirittura ipertrofici. Comodità è anche un cavalletto largo e robusto, capace di reggere senza tentennamenti una bici ed il suo carico, così come borse e cesti per contenere tutto il necessario.
    E’ un importante fattore di comfort anche un abbigliamento più comodo e rilassato, indumenti antipioggia per stare caldi ed asciutti usando la bici tutto l’anno.

Le bici elettriche hanno dato un grosso stimolo a tutti questi complementi, che ora sono presenti sul mercato in grande varietà. Si tratta di cogliere l’opportunità che questo offre per estendere l’uso della bicicletta oltre i suoi tradizionali confini.

  • Accessibilità – Il classico telaio a doppio triangolo è quello che consente di ottenere il miglior rapporto tra peso e resistenza/rigidezza del tutto. Ma è anche quello su cui è più scomodo salire. Questa scomodità si accentua se la tipologia di bici richiede una sella molto alta, o se il retro della bici è occupato (o potrebbe in futuro esserlo) da portapacchi, cestini, seggiolini o simili. La scomodità diventa poi impossibilità in presenza di limitata mobilità articolare del ciclista. E’ importante riconoscere subito questi limiti e considerare alternative, che sono sempre più disponibili e valide. La tipologia “a tubone” ad esempio, con accesso centrale molto basso e batteria integrata nel tubo obliquo, è uscita dal novero delle classiche bici da donna per diventare soluzione unisex pratica ed intelligente nell’uso urbano, dove è facile immaginare frequenti salite e discese dalla bici, e addirittura su alcune MTB.
    Accessibilità può però significare anche facilità di trasportare la bici, sollevarla o riporla in spazi angusti. Anche qui le soluzioni non mancano, l’essenziale è far emergere subito queste necessità e metterle sul tavolo per indirizzare la scelta.
  • Funzionalità – può sembrare banale fare un quadro di quello che ci si aspetta dalla bici, ma non lo è. Soprattutto per chi non ne ha già esperienza la pedalata assistita può allargare di molto lo spettro di ciò che è fattibile e desiderabile. Degli aspetti prestazionali parleremo dopo, limitiamoci per ora a considerare il fatto che oltre a portarmi a passeggio la bici potrebbe servire a trasportare cose, magari tante cose e a lungo, e/o bambini o animali, a trainare cose, tutte caratteristiche che influenzano non solo gli accessori richiesti, ma la stessa struttura della bici. Potrebbe servirmi per seguire programmi di allenamento o dimagrimento, campi in cui l’elettronica della bici può essere di grande aiuto. Potrebbe permettermi di viaggiare, scoprire nuovi ambienti naturali, o riscoprirli di notte con l’aiuto di navigatori ed un potente impianto luci. Nuove possibilità si aprono, occorre tenere aperta la porta.
  • Sicurezza – i rischi stradali sono un altro forte limite alla diffusione della bicicletta. Occorre dare il giusto peso a questo aspetto e non lesinare quanto a dispositivi per vedere e soprattutto essere visti a distanza. Catarifrangenti e luci LED integrate nel sistema non dovrebbero mancare, e uno specchietto retrovisore di foggia opportuna non è fuori luogo neanche sulle bici sportive. Anche un campanello, perché no, tanto più che ne esistono ora di molto belli.
    Un aiuto viene anche dalle caratteristiche intrinseche di una e-bike: l’assistenza rende possibile essere meno lenti ed impacciati nei tratti critici (rotonde, sottopassaggi, cavalcavia, svincoli, …) dove l’unica cosa sensata da fare è togliersi di mezzo prima possibile. L’assistenza rende anche possibile scegliere percorsi alternativi meno frequentati, magari tracciati un po’ più lunghi e meno scorrevoli ma decisamente più sicuri. E con un po’ d’aiuto anche molto più divertenti…
    Sicurezza è anche quella contro i furti, piaga crescente nelle città. Alcune e-bike cominciano ad includere sistemi antifurto che agiscono tramite il blocco del sistema, allarmi e geolocalizzazione del mezzo trafugato. Ma forse la via migliore resta investire in un robusto lucchetto da portare sempre dietro, magari integrato nel telaio, lasciando al solito che il motore si faccia carico di quel peso extra che certo non rimpiangeremo.
  • Prestazione – qui conviene suddividere ulteriormente in:
    • Percorrenza – quanto a lungo si vuole stare in sella e quanto lontano andare prima di dover fare rifornimento? Su quali percorsi, e con quale livello di assistenza? Ne parliamo più diffusamente nella seconda parte, ma è importante porsi subito queste domande senza né sottovalutare il problema né cedere ad ansie immotivate.
    • Intensità dell’assistenza – tutte le bici a norme codice dichiarano una potenza nominale di 250W. Si tratta di un valore adeguato a mantenere un approccio “ciclistico” nella filosofia del mezzo e dell’uso che se ne fa. Il contributo del ciclista può diventare minoritario ma non irrilevante, e soprattutto dovrebbe essere lui a modulare la potenza erogata dal motore, come avviene nei sistemi più moderni.
      Ma è ugualmente necessario fotografare il tipo di uso che si intende fare della bici perché la curva di erogazione della potenza varia da sistema a sistema e si potrebbe avere meno assistenza proprio quando se ne ha più bisogno. 
    • Controllo del mezzo – quando il gioco si fa duro… E’ facile comprendere, e lo vedremo in dettaglio nella seconda parte, che al crescere delle difficoltà del tracciato (pendenza, asperità, fondo cedevole) e della velocità a cui lo si intende percorrere le caratteristiche della bici debbano spostarsi verso l’alto. Se l’utilizzo è intenso i compromessi non pagano, freni e sospensioni inadeguate, solo per fare un esempio, non solo possono limitare di molto il piacere di una escursione, ma anche la sua sicurezza.
      Spesso ci sentiamo dire che non ha senso spendere di più perché “tanto non sono mica un professionista”. Premesso che di professionisti veri ce ne sono pochi, è certo sbagliato puntare su e-MTB iper-specialistiche solo per farne sfoggio con gli amici. E’ però il caso di sottolineare che una giusta attrezzatura sarà molto utile anche a chi si avvicina alla montagna e vuole farlo in sicurezza, divertendosi già dalle prime uscite, e lo accompagnerà per anni nei suoi progressi. Una bici che si riveli presto il collo di bottiglia dell’insieme non sarà certo stata un affare.

Naturalezza – concludiamo con il più elusivo dei desideri, ma non per questo meno importante. Per molti è essenziale che la parte elettrica non snaturi il piacere di andare in bici, che il comportamento del motore sia modulabile, non invasivo e sempre prevedibile. Fortunatamente questo è anche l’obiettivo che perseguono i produttori, sebbene la valutazione del risultato resti soggettiva e difficilmente quantificabile.
Naturalezza poi significa anche una estetica che si avvicini sempre più a quella delle bici tradizionali. Anche questa è una tendenza generale del mercato, che  prevedibilmente si accentuerà nel tempo con la miniaturizzazione dei componenti e l’aumento della densità energetica delle batterie. Ma attenzione, esagerare anzitempo in questa direzione porta a limiti e compromessi funzionali non sempre poi apprezzati nell’uso quotidiano.

Cose da fare

  • Essendo un prodotto ancora relativamente nuovo, e per di più in continua evoluzione, le bici a pedalata assistita sono ancora poco conosciute al grande pubblico, nonostante un bombardamento informativo quotidiano che però alimenta dubbi almeno quanto ne risolve. Per chi si avvicina ad esse è pertanto importante una fase di studio della materia, se possibile attingendo a fonti affidabili e sgomberando la mente da idee preconcette. Altrettanto importante è interrogarsi sulle proprie reali necessità e aspettative
  • Parlate con gli amici che vi hanno preceduto, raccogliete diverse esperienze e fatene la media cercando di capire quale si avvicina di più alla vostra situazione
  • Trovate l’occasione di provare il tipo di e-bike a cui si sta pensando. Le fiere e gli eventi dimostrativi non mancano, e con un po’ di fortuna si può riuscire a provare in sequenza diversi marchi e modelli, avendo così modo di apprezzare le differenze
  • Una prova più significativa è l’utilizzo di una e-bike per un tempo sufficiente e su percorsi il più possibile simili a quelli che contate di fare in futuro. Salvo avere amici così generosi da mettervi a disposizione la loro e-bike, la cosa migliore è prenderne a noleggio una per una giornata (badando a che non vi rifilino un “cancello”…). Meglio ancora se avrete modo di fare questa prova assieme ad un gruppo di amici più esperti, che vi aiuteranno a trovare subito il giusto feeling con la bici, inquadrarne pregi e difetti e trarre il massimo da questa esperienza
  • Pensate in grande. Non è esagerato dire che una e-bike può cambiare la vita, quindi cominciate col figurarvi tutte le cose nuove che potreste o vorreste fare disponendo di un mezzo che vi libera dai limiti delle bici tradizionali lasciandone invariato, se avete scelto bene, tutto il fascino, la piacevolezza e la beneficità 

Cose da non fare

  • Non aspettate qualche altro anno “perché ancora ce la faccio”. Farcela è un conto, divertirsi è un altro. Poter usare la bici è un conto, usarla per davvero quotidianamente, con beneficio di tutti, è un altro
  • Non aspettate che calino i prezzi o si rivoluzioni la tecnologia: a differenza delle auto elettriche, tanto per fare un esempio, le e-bike, pure in continua evoluzione, sono un prodotto maturo e funzionale già oggi. Nulla potrà compensare il tempo e le opportunità perdute nell’attesa
  • Documentatevi ma non credete ad ogni cosa si legge su Internet, e fate la tara alle affermazioni di tanti supposti esperti che ancora non sanno distinguere tra Watt e WattOra. Inventare qualcosa di completamente nuovo è difficile, e le rivoluzioni non avvengono tutti i giorni: le novità clamorose sono per lo più destinate a rapido oblio
  • Non fatevi tentare da offerte clamorose e prezzi stracciati. Innanzitutto un prezzo non sarà mai sufficientemente basso se la bici non è quella giusta per voi. Poi il prezzo va valutato in base a quello che vi viene effettivamente offerto, e a quali garanzie e servizi il prodotto si accompagna. Dover sostituire fuori garanzia (o con una garanzia demandata ad un qualche oscuro e remoto soggetto) un motore o una batteria, o anche una semplice centralina fuori produzione, può essere un’esperienza molto costosa e frustrante
  • Non scegliete la bici in base a quello che va per la maggiore presso amici e compagni di pedalate: le necessità sono personali ed il conformismo non paga

A questo punto siete pronti per dar corpo ai vostri desideri e mettervi alla ricerca del mezzo che meglio soddisfa le vostre necessità. Se avete una propensione verso gli aspetti tecnici è il momento di leggere la seconda parte di questa guida. Altrimenti rivolgetevi ad un rivenditore serio e competente, e lasciate che sia lui a guidarvi attraverso le varie alternative disponibili e orientarvi verso la soluzione giusta, avendo sempre ben chiaro l’obiettivo da raggiungere